Fiat Tipo usata usata: problemi, affidabilità, prezzi
/0 Commenti/in Affidabilità/da Redazione GuidaAutoUsate.itFiat Tipo: un nome che, a chi ha più di 40 anni, riporta immediatamente alla mente la berlina a cinque porte che è stata prodotta dal 1988 al 1995, in piena “epopea Ghidella”. In questo articolo ci occupiamo della Fiat Tipo che ha debuttato nel 2015, che tuttavia, ha ereditato il Dna della progenitrice: versatilità, grande abitabilità in rapporto alle dimensioni esterne e buon baule sono i tratti distintivi che uniscono la Tipo 1 alla… Tipo 2.
La vettura italiana ha una linea equilibrata e gradevole, con il “muso” caratterizzato dalla ampia griglia che unisce i fari (è stata ritoccata nel 2020, ma solo nei dettagli: nuovo logo FIAT, fari e i fanali che includono luci a led). Le finiture interne sono accettabili ma un po’ carenti sotto alcuni aspetti (ne parliamo più diffusamente in questo articolo) ”. La guida è piacevole, le sospensioni ben tarate e lo sterzo preciso.
La Fiat Tipo ha debuttato in un periodo in cui le auto diesel la facevano ancora da padrone, per cui, nel mercato dell’usato, è ancora diffusa con questo tipo di motorizzazione (che, peraltro, continua a essere assai richieste ancora oggi).
Partiamo quindi l’esame dell’affidabilità dei motori a gasolio.
FIAT TIPO: PROBLEMI E AFFIDABILITA’
Fiat Tipo 1.6 diesel: occhio alla frizione
Oltre alle irregolarità di funzionamento, il 1.6 diesel da 120 CV ha dato problemi in seguito all’ormai “famigerato” aggiornamento che, nel 2016, veniva eseguito automaticamente quando ci si recava con l’auto in concessionaria per la manutenzione periodica (era finalizzato alla riduzione delle emissioni inquinanti): dopo l’intervento, diversi clienti hanno lamentato un peggioramento dei consumi, rumorosità e prestazioni. In abbinamento al cambio robotizzato, lo stesso motore ha anche manifestato una certa difficoltà nel mantenere il regime minimo. Sempre per quanto concerne la produzione 2015 e 2016 con il motore 1.6 Mjet, segnaliamo la scarsa durata della frizione (si evidenziava uno slittamento attorno ai 2000 e i 3000 giri), che andava sostituita anche su esemplari con pochissimi chilometri (in certi casi, anche 15/20.000 km).
La “pigra” versione aspirata del 1.4, con 95 CV si è fatta notare per un’elevata richiesta di olio: fino a un litro ogni 5000 chilometri. A (parziale) discolpa del propulsore, il fatto che, dopo i primi 10.000 km, spesso il consumo si normalizza (il manuale d’uso riporta che fino a 1 lt ogni 4000 km rientra negli standard di produzione).
Per quanto riguarda il motore più recente della gamma, che ha debuttato nel marzo 2022 (1.5 T4 Firefly ) è ancora presto stilare un report definitivo sull’affidabilità: alcune debolezze potrebbero emergere più in là nel tempo. Si segnalano però già i primi problemi, risolti con un richiamo ufficiale. La valvola di sovra pressione dell’accumulatore al litio da 48 V (sviluppa 0,8 kWh) potrebbe essere difettosa e causare il surriscaldamento in caso di infiltrazioni d’acqua, aumentando il rischio di incendio. I veicoli interessati da questo richiamo sono stati fabbricati tra il 18 novembre 2022 e il 12 maggio 2023 (compresi i modelli Fiat 500X e Alfa Romeo Tonale, che condividono il propulsore, gli esemplari richiamati in tutto il mondo sono 4.271)
Fiat Tipo Gpl, problemi agli iniettori e al sensore di pressione

Valido il 1.4 T-Jet (turbo a benzina, brillante e affidabile), anche a doppia alimentazione, a Gpl, con 120 CV (in vendita dal 2017). E’ proprio la versione a Gpl (fiat tipo gpl problemi) a creare qualche “mal di pancia” a molti proprietari, che arrivati alla soglia degli 80.000 km hanno avuto problemi di commutazione improvvisa da Gpl a benzina (la pulizia o la sostituzione del sensore di pressione spesso risolve il guasto). Gli iniettori del Gpl, inoltre, si sono rivelati poco longevi: a circa 100.000 km… “gettano la spugna”.
Come spesso capita per le vetture moderne, l’elettronica capricciosa è una “spina nel fianco” anche per la Fiat Tipo, specie sino alla fine del 2016. Per fortuna, però, i problemi si risolvono, nella maggioranza dei casi, con un aggiornamento della centralina. La funzione City dello sterzo (aumenta la servoassistenza alle basse velocità per agevolare le manovre) e il dispositivo che impedisce l’arretramento della vettura nelle partenze in salita hanno “abbandonato” non pochi proprietari (nel display appare la scritta “Hill Holder non disponibile”: bisogna cambiare il relativo sensore). Il cruise control, di tanto in tanto, “impazzisce” facendo avanzare la vettura a strattoni (basta di solito disattivarlo temporaneamente per ripristinare il corretto funzionamento).

INTERNI: QUALCHE ECONOMIA DI TROPPO
La plancia, semplice e moderna, è rivestita nella parte superiore di materiale morbido. Pratici e raggiungibili con facilità i comandi, compresi quelli per regolare il climatizzatore (non immune da difetti: nei primi esemplari, “spara” aria calda quando non richiesto); le prese Aux e Usb sono nel vano portaoggetti, che consente di stivare parecchi oggetti lontano da occhi indiscreti. Lo spazio a bordo non manca neppure dietro (tre adulti possono “convivere” sul divano, senza fare troppi sacrifici), ma devono fare a meno dei diffusori dell’aria.
Le finiture sono tutt’atro che lussuose, ma non danno un’impressione di trascuratezza; gli elementi che ci convincono di meno sono i pannelli delle porte in plastica rigida e i diffusori dell’aria (specie le bocchette laterali) dall’aspetto “povero” (con il tempo, per effetto del caldo, tendono a perdere lo strato superiore: la sottile pellicola plastica si stacca e rimane un effetto “squamato”).

Con il restyling, la qualità (non eccelsa) delle finiture della Fiat Tipo non è cambiata: gli interventi si sono limitati al volante, più compatto, e all’aggiornamento dell’elettronica di bordo: cruscotto digitale (configurabile) di 7” e sistema multimediale Uconnect 5 con schermo sino a 10,3 pollici. Questo dispositivo, in occasione dell’ aggiornamento, ha (quasi) smesso di dare problemi; prima, non pochi proprietari di Tipo prodotte sino al 2020 lamentavano che lo schermo non si accendeva in corrispondenza dell’avvio del motore (talvolta, invece, lo schermo si spegneva improvvisamente in marcia; se la radio e il collegamento Bluetooth erano attivi, rimanevano in funzione, diventando però di fatto ingestibili).
Altro grande “classico” è la spia della pressione dei pneumatici che continua a rimanere accesa anche dopo aver riportato le gomme ai valori corretti. Non basta spegnere e riaccendere il motore per riportare il tutto alla normalità: occorre eseguire la procedura di reset.
FIAT TIPO: CHE PREZZO HA DA USATA?
Il mercato delle auto usate offre una vasta gamma di opzioni: numerose sono le vetture aziendali provenienti da concessionarie e società di noleggio. Le Fiat Tipo con il 1.6 turbodiesel (il motore più equilibrato della gamma, in produzione ancora oggi) risultano essere le più diffuse e sono ancora richieste, nonostante il trend in decrescita per i motori a gasolio. Molti degli esemplari in vendita con questo propulsore e con il più pigro 1.3 diesel da 95 CV sono state utilizzati da agenti di commercio, aziende o da società di noleggio e hanno molta strada… nelle ruote. E’ quindi ancora più importante accertarsi che siano state sottoposte a una manutenzione regolare: vi consigliamo di visionare il libretto dei tagliandi e le fatture relative agli interventi di manutenzione effettuati. Questo vi fornirà una chiara panoramica sulla cura e sulla manutenzione del veicolo nel corso del suo utilizzo precedente.
Anche le Fiat Tipo 1.4 a benzina da 95 CV godono di una certa popolarità (specie se con carrozzeria a 4 o 5 porte), a differenza di quelle con il 1.6 a benzina da 110 CV(rimaste in produzione solo un anno: il 2017). Assai apprezzato anche il 1.4 T-Jet (turbo a benzina, anche a doppia alimentazione, a Gpl, con 120 CV dal 2017). Per quanto riguarda i motori a benzina più recenti (il 1.0 e il 1.5), si segnala una buona richiesta, a cui non corrisponde tuttavia una grande disponibilità di usato, specie per la 1.5, disponibile solo con il cambio robotizzato a doppia frizione a sette marce.
Questa vettura è reperibile con una certa facilità sia nelle versioni intermedie (nel corso degli anni, hanno cambiato molte denominazioni: inizialmente, Pop e Easy; successivamente, Street e Mirror) che in quelle più accessoriate (Lounge), dimostrando una buona capacità di mantenere il suo valore nel tempo (un trend che sembra destinato a continuare anche nei prossimi anni) e trovando rapidamente acquirenti interessati.
Se si decide di comprare un esemplare “pre-restyling”, per esempio, una 1.4 T-Jet Gpl del 2018, che si trova tra i 12.000 e i 13.000 euro nella variante station wagon, considerate che l’allestimento Lounge, sebbene sia il più ricco, non è particolarmente completo; offre di serie il sedile di guida con la regolazione lombare elettrica e il “clima” automatico, ma la regolazione bizona non si poteva avere neppure pagando, così come gli specchietti ripiegabili elettricamente (una bella comodità per un’auto non proprio compatta). Verificate infine che l’esemplare usato che vi interessa sia equipaggiato con il pacchetto Safety Plus (controllo adattativo della velocità di crociera che gestisce freni e acceleratore per mantenere la distanza dal veicolo che precede e frenata automatica d’emergenza).
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